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DITO.
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DITO.
Definiz: Sost. masc., che nel plur. fa più spesso Dita, di gen. femm. Ciascuno dei cinque membretti, distinti, articolati, pieghevoli, e composti delle falangi, nei quali terminano le mani dell'uomo.
Dal lat. digitus. ‒
Esempio: Dant. Inf. 29: O tu che colle dita ti dismaglie, Cominciò il Duca mio a un di loro,... Dimmi ec.
Esempio: E Dant. Purg. 12: E con le dita della destra scempie Trovai pur sei le lettere, che incise Quel dalle chiavi a me sopra le tempie.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 9: Martellino si storse in guisa le mani, le dita e le braccia,... che fiera cosa pareva a vedere.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 10: Cominciò.... a far sembiante di distendere l'uno de' diti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 50: Di dito si levò l'annello.
Esempio: Cas. Pros. 3, 152: Non ti posso scriver più a lungo, chè mi doglion le dita.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 374: Fu il primo non solo a dare tutti gli argenti suoi, ma a cavarsi le anella di dito, e ogni altra cosa sua di valore.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 53, 1: Dito. Uno de' cinque membri che derivano dalla palma della mano.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 146, 2: Le dita [della mano].... sono composte di tre ossa articolate per ginglimon, che costituiscono primo, secondo e terzo internodio.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 88: Poi si fuggia [il gatto], poi rapido Tornava al gioco usato, Dal moto lusinghevole Dei diti [del fanciullino] richiamato.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 36: Uso di rado a temperar le penne, Due dita si tagliò col temperino.
Definiz: § I. In locuz. figur. ‒
Esempio: Dant. Parad. 28: Se li tuoi diti non sono a tal nodo Sufficienti, non è maraviglia.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 743: Parla al suo modo, usando per mutazione, ponendo li diti per lo ingegno, e lo nodo per la malagevilezza del dubbio, cioè: se 'l tuo ingegno non è bastevile a sciolgere (sciogliere) questo dubbio.
Definiz: § II. E figuratam. ‒
Esempio: Bibb. 1, 39 t.: Diede lo Signore ad Moise.... due tavole di pietre del testimonio, iscritte collo dito di Dio.
Esempio: Rondin. F. Relaz. 14: I loro nomi son registrati con indelebili caratteri nel libro de' viventi, scritto dal dito di Dio.
Esempio: Mont. Poes. App. 90: Un dolcissimo scritto, che vergato Fu dal dito d'Amor.
Esempio: Pindem. Poes. 452: Quanto in lei della Scïenza il dito Scritto avea di leggiadro e d'immortale.
Definiz: § III. Altresì figuratam., nelle locuzioni Dito di Dio, Dito divino, prendesi per Potenza, Volere, di Dio; più comunemente Mano di Dio. ‒
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 50: Veggiamo che qui è il dito, cioè la potenza, di Dio.
Esempio: Bibb. 1, 28: E dissero l'incantatori a Faraone: lo dito di Dio è questa cosa.
Definiz: § IV. Per contraddistinguere i diti, si dà a ciascuno di essi un particolare aggiunto, come Dito Pollice o Grosso, Dito Indice, Dito Medio, Dito Anulare, Dito Mignolo, e simili, che si dichiarano ai loro luoghi. ‒
Esempio: Volg. Pist. Vang. 1, 55: Piacciati mandare Lazzero, che intinga il suo dito mignolo nell'acqua, e rifrigerimi la lingua.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 46: Con pennello di setole, mozzo, premuto col dito grosso e col lungo della man zanca, va', e comincia a ombrare.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. 104: Tasta poi questi lavori col dito anellario della man diritta, cioè col polpastrello.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 65: A cui (a Ruggiero) la Maga nel dito minuto Pose l'annello.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 10, 107: Alla donna legata al sasso nudo Lascia nel minor dito de la mano L'annel.
Esempio: Ross. B. Cical. III, 2, 15: Portava in capo per suo cimiere una mano sì grande, che col gammautte, col dito medio e coll'anulario aggavignava un fiasco nel corpo.
Esempio: Red. Esp. nat. 24: Quindi alzando i due diti indici verso 'l cielo, reggeva nelle due estremità di quegli l'elsa della spada.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 146, 2: Il metacarpo [costa] di quattro [ossa]; perchè il quinto appartiene al dito pollice.... Le dita, cioè pollice, indice, medio, anulare e auriculare, sono composte di tre ossa.
Definiz: § V. Usato nel sing., e senza alcun aggiunto, denota comunemente il Dito indice, più specialmente in quanto serva a indicare, designare, minacciare, rimproverare e simili. ‒
Esempio: Dant. Inf. 29: Io vidi lui appiè del ponticello Mostrarsi, e minacciar forte col dito.
Esempio: E Dant. Purg. 8: Dicendo: vedi là il nostro avversaro; E drizzò il dito perchè in là guatasse.
Esempio: E Dant. Purg. 29: O frate, disse, questi ch'io ti scemo Col dito (e additò uno spirto innanzi) Fu miglior fabbro del parlar materno.
Esempio: Leggend. quattr. M. 13: Lo sesto [privilegio di san Giovanni fu] che dimostroe Cristo col dito alla gente e alli discepoli.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 5, 23: E sopra il bel cavallo era salito, Che l'aveva condotto insin da Troia, E minacciava in ciel Giove col dito.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 86: Verso una alzò il dito [la Discordia], e disse: è quella.
Esempio: Mont. Poes. 1, 253: Poich'ebber.... in lui sazio Lo sguardo, e steso sorridendo il dito, ec.
Definiz: § VI. E usato nel plur., prendesi talvolta, ma solo in poesia, per Mano, anche figuratam. Quindi Venire alle dita, trovasi per Venire alle mani, Azzuffarsi. ‒
Esempio: Bibb. 2, 259: Vedevo i tuoi cieli opera delle tue dita.
Esempio: Bern. Catr. 5: Se s'ha mai, Nanni, a venire alle dita, Le prime busse vo' che sien le mia.
Esempio: Buonarr. Tanc. 3, 9: Può darsi per morto, S'io posso addosso attaccargli le dita.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 37: E tali mazze avevano fra' diti, Che un vecchio pino talvolta è più corto.
Definiz: § VII. Per similit., dicesi oggi a Quella parte del guanto che serve a coprire le dita, e che perciò ha la forma di esse.
Definiz: § VIII. Dito, dicesi pure a Ciascuno dei membretti, distinti e articolati, nei quali termina il piede dell'uomo. ‒
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 5: Fu ancora detto che il dito grosso di quel piè (del piede destro di Pirro) aveva virtù divina.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 53, 1: Dito: uno de' cinque membri che derivano.... dalla pianta del piede.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 147, 1: Le dita [del piede] son composte di tre ossa, come quelle della mano; eccetto il pollice, il quale è composto di due solamente.
Esempio: Salvin. Podagr. Luc. 25: E tu dei piè l'estreme Piante ne infiamma insino ai diti loro.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 2: Ogni dì dà le scarpe al ciabattino, Ma le dita fan sempre capolino.
Definiz: § IX. Ed altresì Ciascuno di quei membretti, nei quali terminano le zampe degli animali. E parlandosi del cavallo, o di altro animale della medesima specie, col nome di Dito si designa L'estremità ossea, che circondata da grossa e compatta unghia, costituisce il piede di quello. ‒
Esempio: Cresc. Agric. volg. 468: Abbiano [i cani] i piè grandi e alti, e le loro dita spartite, e li loro unghioni sien duri e piegati.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 476: Le feconde [galline].... son quelle di rossa piuma e penne nere, e d'impari dita, ec.
Definiz: § X. Dito, vale pure Misura di checchessia, ed altresì Spazio, corrispondenti alla larghezza di un dito. ‒
Esempio: Cresc. Agric. volg. 97: La gemma de' rami novelli.... si dee segnare dattorno due quadrate dita.
Esempio: Vill. M. 4, 85: Con uno nastro d'oro largo quattro dita.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 75: Risonò il colpo in mezzo a l'elmo fino Di quel Pagan sotto la vista un dito.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 30, 66: Durindana tagliò cotenna ed osso, E nel capo a Ruggiero entrò dua dita.
Esempio: Bern. Orl. 63, 12: Essendogli vicino a men d'un dito, In altro scontro Aquilante s'intoppa.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 49: Nel mezzo si pongono tre grani del suo seme, lontani un dito l'uno dall'altro.
Esempio: Red. Lett. 2, 150: In Germania e in Francia fanno certi ceri grossissimi, e lunghi quattro dita traverse o poco più, con piccolissimo stoppino; e di questi si servono per tener la notte in camera.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 200: A sgarrarla sol d'un mezzo dito, Voi vi trovavi al fine del vïaggio, Senz'avvedervi pur d'esser partito.
Esempio: Targ. Viagg. 1, 18: I più alti o grossi [filoni di pietra].... arrivano a 15 braccia fiorentine, ed i più sottili appena sono alti un dito.
Esempio: Giust. Vers. 154: A due dita dal collo ebbi la scure.
Esempio: E Giust. Vers. 181: Per giungere al cor colla ferita, L'ha fatta corta almen di quattro dita.
Definiz: § XI. E parlandosi di liquidi, denota Tanta quantità di essi, posti in un bicchiere, chicchera, e simili, quanta corrisponde all'altezza di un dito traverso; ma più generalmente prendesi per Piccolissima quantità. ‒
Esempio: Red. Ditir. 36: E se a sorte alcun de' miei Fosse mai cotanto ardito Che bevessene un sol dito, Di mia man lo strozzerei.
Esempio: Giust. Vers. 179: Lo vuoi stamane un dito di vin santo?
Definiz: § XII. Pure in senso di Misura o Quantità, usasi anche figuratam.; e più spesso si adopra nella maniera Non avere un dito di cervello, che dicesi di Chi negli atti e nei discorsi si mostra di poco giudizio o criterio. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 92: Un'oncia, un dito sol d'error che faccia, Per la mala impression parrà sei braccia.
Esempio: Dav. Tac. 288: Abbiamo un dito di regno, e tienlo un barbogio.
Definiz: § XIII. Term. di Archeologia. Nome di misura lineare presso i Greci e i Romani; ed era la sedicesima parte del Piede, e la dodicesima del Palmo maggiore. ‒
Esempio: Galian. B. Vitr. 95: La regola delle misure, le quali sono necessarie in tutte le opere, le presero [gli antichi] pure dalle membra del corpo: tali sono il dito, il palmo, il piede, il cubito.
Definiz: § XIV. Term. di Astronomia. Ciascuna delle dodici parti, ovvero zone, nelle quali gli astronomi dividono il diametro, ovvero il disco apparente, del Sole e della Luna. Più comunemente Digito. ‒
Esempio: Libr. Astrol.: Scrivi nella prima parte che si tiene col diametro che esce coll'orizzonte, uno; e nella seconda, due: e nella terza, tre: e così ancora andrai scrivendo tantochè compili dodici. E catuna di queste parti si chiama dito.
Esempio: Piazz. Lez. astron. 2, 309: La parte ecclissata della luna è sempre uguale alla prima dei semidiametri dell'ombra e della luna, meno la distanza minima. Questa parte si suole esprimere in diti, dodeci dei quali si suppongono uguali al diametro della luna. Perciò, se si dica il diametro della luna a 12 come la parte ecclissata al quarto, il medesimo darà la quantità dell'ecclisse in diti.
Definiz: § XV. Term. di Aritmetica. Si usò come aggiunto di numero, a significare Intero e semplice, cioè inferiore a Dieci: e si disse anche Digito. ‒
Esempio: Bart. C. Misur. Dist. 126: Chiamansi questi numeri semplici ancora diti; e questo dico.... per la differenzia che è da loro a gli altri, che dependono da loro, aggiuntovi il zero,... i quali non più diti, ma articoli si chiamano.
Esempio: E Bart. C. Misur. Dist. 126 t.: Per saper trovare le radici quadrate.... faccisi primieramente una tavola de' diti già detti,... e mettendo rincontro ad ogni dito, o vogliam dir numero semplice, il multiplicato di sè stesso.
Definiz: § XVI. A mena dito, posto avverbialmente, vale quanto A menadito, come più comunemente si scrive. ‒
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 270: Mi son con tutto ciò quivi chiarito,... Che andare a casa i preti per le feste, Quasi un mangiar lupini a mena dito, È come far vïaggi nelle ceste.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 5: Soleva dire un uom molto erudito, Ch'egli ha virtù di fare indovinare, Io so dov'e' batteva, a mena dito.
Esempio: Monet. Poes. 38: E questo monsignor tanto erudito Sallo (il libro) quanto il Donato a mena dito.
Definiz: § XVII. Nè più nè meno un dito di checchessia, vale Esattamente, Precisamente, come quello; e assolutam., vale Per l'appunto. ‒
Esempio: Vai Rim. 30: Nè più nè meno un dito Di quello ch'io v'ho detto Parlò Filandro dell'innamorata.
Definiz: § XVIII. Un dito, posto avverbialmente, vale Appena appena, Pochissimo; ma per lo più si usa in proposizione negativa per Minimamente, Affatto, Nè punto nè poco. ‒
Esempio: Bern. Rim. 1, 2: Non avrebbe a Macrobio e ad Aristarco, Nè a Quintilïan, ceduto un dito.
Esempio: Cellin. Vit. 401: Al quale io risposi, che il cuor mio mai non si era scostato un dito da Sua Eccellenzia illustrissima.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 340: Li do parola di non mi separare pure un dito dal suo ingenuo ed onorato stile.
Esempio: Vai Rim. 21: E non cede pur un dito Al vermiglio ed al turchino.
Definiz: § XIX. Alzare il dito, figuratam., si disse sia per Minacciare, sia per Promettere solennemente, e in modo assoluto Giurar fede: tolta la maniera dall'atto che si fa, alzando la destra e stendendo l'indice. ‒
Esempio: Petr. Rim. 2, 269: Nè v'accorgete ancor, per tante prove, Del Bavarico inganno, Ch'alzando 'l dito, con la morte scherza?
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 361: Lo 'nganno è l'arme sua, non spada o lancia, Ond'egli offende più chi più s'affida, E 'l dito alzando, con la mente ciancia ec.!
Esempio: Cecch. Comm. ined. 228: Di' su, chè i' te lo prometto. P. Dite, Alla fede. B. Alla fede. P. Alzate il dito. B. Ecco; ma se l'è cosa che lo meriti.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 2, 71: Bugiardo, mariuol, che per un Soldo Alzerebbe in Turchia subito il dito.
Esempio: Forteguerr. Cap. 222: Ella era cosa da passare in Ghetto, Od in Biserta, o nella Tingitana, E quivi alzare il dito: tanto guasta S'era per essi la terra cristiana.
Definiz: § XX. Avere checchessia su per le dita, sulle punte delle dita, e simili, vale Averlo a mente, e per estensione Saperlo o Conoscerlo benissimo, in modo da poterne parlare con prontezza e sicurezza. ‒
Esempio: Savonar. Pred. 2: Ognuno lo allega questo testo, ognuno l'ha in sulle dita.
Esempio: Varch. Tratt. Proporz. 30: Credevano.... che fusse necessario, innanzi fussino ricevuti da lui a cose maggiori, mostrar di sapere queste più leggieri, e averle, come noi diciamo, su per le dita.
Esempio: E Varch. Tratt. Proporz. 36: Non basta saper queste cose a volere giuocare, ma è necessario averle a mente, e, come si dice, su per le dita.
Esempio: Capor. Rim. 43: Tutti gli annali ho sulle dita.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 9: Va.... A cercar chi la 'nformi della gita (per andare all'Inferno); Nè meglio sa, che Giulio Padovano, Che l'ha su per le punta delle dita.
Esempio: Magal. Lett. At. 476: Ora chi è che abbia così sulle punte delle dita la scrittura di tutto questo pezzo di mondo che noi abitiamo?
Esempio: Salvin. Annot. Murat. 2, 157: Con mostrare Drudo significare nell'antico fino e leale amante, e Lucerna essere lo stesso che luce, danno a vedere, pericolosa cosa essere il correre a tacciare un vocabolo, quando uno non abbia in contanti, e, come si dice, su per le punte delle dita il linguaggio di que' tempi.
Esempio: Casott. A. Celid. 1, 14: Io, per far bene, un di color vorrei Ch'hanno Bartolo in punta delle dita.
Esempio: Bottar. Dial. 257: Avete sulle punte delle dita tutta la storia delle medesime [Arti], onde con voi non si può contrastare, senza andarne a capo rotto.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 65: Orazio, Virgilio, Cicerone, Gli ho tutti sulle punta delle dita.
Definiz: § XXI. Contarsi certe cose o persone, sulle dita, Potersi contare certe cose o persone, sulle dita, Essere da contarsi, certe cose o persone, sulle dita, usasi familiarmente a denotare Essere pochissime, scarsissime; quasichè nella specie loro non oltrepassassero il cinque. ‒
Esempio: Saccent. Rim. 1, 163: Forse son da contarsi su le dita Le imperfezioni, che vi dà (o donne) natura, Senza sforzarsi a far la scimunita?
Definiz: § XXII. Dare il dito, o un dito, ad alcuno, e prender questi anche la mano, e talvolta Mostrare, il dito, o un dito, ad alcuno, e prender questi anche la mano, ovvero prendere il dito e la mano, o il dito e il braccio; è maniera figurata, che significa Dare ad alcuno un certo favore, o confidenza, e servirsene quegli per prendere sopra di noi ardire, baldanza, autorità, e simili. ‒
Esempio: Tass. Pros. div. 4, 342: Sì; ma io dandoti il dito, tu t'hai preso tutta la mano.
Esempio: Pop. Disc. Ragn. 616: Non mi addimesticherei molto ad esso loro (alle quercie), che sono di queste persone, che chi mostra loro il dito, pigliano il dito e 'l braccio, mangiandosi col tempo tutte le piante sue vicine (qui per similit.).
Definiz: § XXIII. Darsi del dito nell'occhio, si disse figuratam. per Offendere sè medesimo, Recarsi disavvedutamente danno o pregiudizio. ‒
Esempio: Dant. Conv. 186: Nessuno dee l'amico suo biasimare palesemente, perocchè a sè medesimo dà del dito nell'occhio.
Esempio: Cavalc. Poes. 3, 80: Omè! del dito nell'occhio m'ho dato, Che io son quel che Dio abbo spregiato.
Definiz: § XXIV. Di qui la maniera proverbiale: Credere di segnarsi, e darsi con un dito nell'occhio; che si usò a denotare: Credere di evitare un male, un danno, un pericolo, piccolo o incerto, e incappare in un altro grave o effettivo. ‒
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 130: Da che si può conoscere, quanto s'inganni il discorso nostro e la poca prudenza umana, che bene spesso, anzi il più delle volte, brama il contrario di ciò che più ci fa di mestiero, e credendo segnarsi (come suona il proverbio tosco), con un dito si dà nell'occhio.
Definiz: § XXV. Essere come le dita della mano; dicesi familiarmente di più figliuoli piccoli, a denotare che essendo nati a breve intervallo l'uno dall'altro, differiscono poco nell'altezza.
Definiz: § XXVI. Essere dita della stessa mano, detto di più persone, vale Avere press'a poco la stessa forza, lo stesso valore; ma è maniera non comune. ‒
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 77: Il più forte di tutti è il conte Orlando, E dopo lui è il sir di Montalbano, Ferraù il terzo;... Gli altri son dita d'una stessa mano.
Definiz: § XXVII. Leccarsi le dita di alcuna pietanza o vivanda, vale Piacerci essa estremamente, Mangiarne con gran gusto; quasi fino al punto di leccarci le dita con cui, mangiando, l'abbiamo per avventura toccata. ‒
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 326: Un altro [uccello] è appellato cinamulgo, Del qual chi mangia le dita si lecca.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 46: Consiste in essa [gelatina] una virtute unita Dalla forza del pepe e dell'aceto, Che fa che l'uom se ne lecca le dita.
Esempio: E Bern. Rim. burl. 1, 57: E quelle torte, Delle quali io mi lecco ancor le dita.
Esempio: Grazz. Pros. 338: Sono i lombi.... un manicaretto divino da leccarsene e succiarsene le dita ogni parassito.
Definiz: § XXVIII. E figuratam., Provare gran compiacenza in checchessia. ‒
Esempio: Ambr. Cofan. 4, 5: Io ti parre' anco uno zucchero Di tre cotte. G. Un po' meno. A. E leccherestitene le dita.
Esempio: Cecch. Lez. M. Bartolin. 5: Cose tutte, come voi sapete, che non sono da cacciarsele dietro alle spalle, ma da leccarsene ingordamente le dita.
Definiz: § XXIX. Legarsi checchessia a dito, o al dito, vale figuratam. Imprimerselo bene nella memoria, nella mente, per propria regola o avvertimento. Detto così da quel segno, o filo, che si lega o mette talvolta al dito per ricordanza di alcuna cosa: ma oggi è maniera non comune. ‒
Esempio: Burch. Son. 2, 72: Legati questo al dito, e ben l'annoda.
Esempio: Franc. Son. 7: Legati prima al dito, Che s'io piglio qui penna, ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 19: Ma sia che vuole: al dito legherà'ti, Ch'io nacqui per punire i tuoi peccati.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 192: Legatevi a dito questo, che se il Re non è mosso con forze e autorità, e con cose vive, osserverà l'accordo, e vi lascerà nelle peste.
Esempio: Varch. Suoc. 2, 1: Io ti protesto, tienlo a mente, e legatelo al dito.
Definiz: § XXX. Legarsela a dito, o al dito, e anche Allacciarsela, a dito, o al dito, parlandosi di torti, offese, danni e simili, vale Ricordarsene a fine di prenderne vendetta, Determinare di vendicarsene. ‒
Esempio: Crusc. Vocab. IV: Legarsela o Allacciarsela al dito, vale Determinare di vendicarsi.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 33: Quello è un uomo.... Che, quando è offeso, se la lega a dito.
Definiz: § XXXI. Mordersi le dita, un dito, e anche il dito, vale propriamente Fare quell'atto di rabbia, di forte rincrescimento, di minaccia, e simili, il quale consiste nel mordersi un dito, per qualsivoglia cagione, e più spesso per cose avvenute contro il proprio desiderio o disegno; e figuratam., Fare atti violenti qualsiansi di rabbia, o di pentimento; ed altresì Pentirsi con rabbia e con dolore di non aver fatto, o anche di aver fatto, checchessia. ‒
Esempio: Bern. Orl. 20, 58: Dunque Torindo uscì pien di furore, Ed aspramente Truffaldin minaccia, Chiamandolo ribaldo e traditore;... E mordendosi il dito, a Macon giura Di vendicarsi con buona misura.
Esempio: Cellin. Vit. 3, 291: Il superbo Romano, non sapendo perchè lui ci diceva quelle cotal parole, morsosi il dito, lo minacciò.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 5: Ella si morse un dito, Come fa chi vendetta altrui minaccia.
Esempio: E Buonarr. Fier. 4, 1, 1: Trova piantate quivi esser persone: E dassi al diavol, mordesi le dita, Divertisce di nuovo, e pur di nuovo Ritorna a bomba, s'altri ivi pur sodo Ritrova stare ancor.
Esempio: Mont. Poes. 1, 233: Sul lido intanto il dito si mordea La temeraria Libertà di Francia, Che il cielo e l'acque disfidar parea (qui figuratam.).
Definiz: § XXXII. Mostrare a dito chicchessia, vale Accennarlo col dito, Indicarlo: ma più spesso usasi in modo estensivo per Farlo altrui notare, Designarlo, Ricordarlo o Parlarne pubblicamente, sia per ischerno, spregio, biasimo, sia per ammirazione, onoranza, e simili. ‒
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 1, 156: Pur conven ch'eo m'atteggi, e sì faccio eo, Perch'uom mi mostra a dito, e del mal meo Si gabba.
Esempio: Dant. Inf. 5: Più di mille Ombre mostrommi, e nominolle, a dito.
Esempio: Rim. Ant. G. Incert. 116 t.: Poneasi in su la testa La ghirlandetta, che sì ben le stava, Che l'una a l'altra a dito la mostrava.
Esempio: Petr. Rim. 2, 232: E vedrassi ove, Amor, tu mi legasti; Ond'io a dito ne sarò mostrato.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 88: Egli non poteva mai andar per via, ch'egli non fosse da' fanciulli mostrato a dito.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 234: E dicevano insieme: ecco ch'è colui quello che ci mostrò a dito, e disse: ecco l'agnello di Dio.
Esempio: Bern. Ort. 45, 48: Chi resterà di qua sarà schernito, E da' fanciu' per via mostrato a dito.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 47: All altre tue lodi aggiunga [il campo] questa, Che la tua schernitrice abbia schernito, Mostrando me sprezzata ancella a dito.
Esempio: Ammir. Stor. 1, 116: Sono come gente molle ed effeminata mostrati a dito.
Esempio: Rondin. F. Relaz. 134: I discorsi erano varj; chi se ne burlava, ridendosi di quelli che avevano paura, quasi mostrandoli a dito, come uomini di poco cuore.
Esempio: Fag. Pros. 33: L'andarsene sempre vestito alla buona, semplicemente colla pelle di pecora,... ad altro non serve che ad esser mostrato a dito per gonzo.
Definiz: § XXXIII. E riferito a cosa. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 8, 31: La qual [tomba] a dito mostra, ed onorata Ancor sarà dalla futura gente.
Definiz: § XXXIV. Non ardire alzare, o levare, un dito, o anche il dito, Non osare alzare, o levare, un dito, o anche il dito, Non potere, alzare, o levare, un dito, o anche il dito, vale Non ardire di fare, o Non poter fare, cosa alcuna di proprio arbitrio, o secondo il proprio piacimento, Star soggetto all'altrui volontà; ed altresì Vivere con timore, e non ardire perciò di far novità. ‒
Esempio: Vill. M. 5, 79: Ma perchè il Legato gli avea sopra capo il castello di Sant'Arcangiolo, non osava levare il dito.
Esempio: Giannott. Op. 1, 320: Considerato che altrove fuor che in Italia non può [l'Imperatore] essere molestato, dovria in modo oppressare i potentati di quella, che non avessero ardimento di alzare un dito senza il consenso suo.
Definiz: § XXXV. Non sapere quante dita si ha nelle mani, o Non sapere annoverare, quante dita si ha nelle mani, vale Essere di grossolana ignoranza, ed altresì Esser balordo, quasi stupido. ‒
Esempio: Bocc. Lett. 274: I quali tutti ricercando, non si troverà sappiano annoverare quante dita abbiano nelle mani.
Esempio: Fr. Gid. Espos. Vang. volg. 87: Vogliono disputare del matrimonio e degli altri sacramenti, e non sanno quante dita si hanno tra le mani.
Definiz: § XXXVI. Porsi il dito alla bocca, o anche sopra la bocca, e anche Porre, il dito alla bocca, o anche sopra la bocca, e poeticam. Porsi il dito dal mento al naso, vale Fare atto di tacere, d'imporsi silenzio: ma più spesso è segno col quale richiediamo altrui di silenzio, o di attenzione, ed altresì gl'imponiamo di tacere checchessia. ‒
Esempio: Dant. Inf. 25: Acciocchè il Duca stesse attento, Mi posi il dito su dal mento al naso.
Esempio: Bibb. 1, 118 t.: Al quale resposono costoro: Tacci, e poni lo dito sopra la bocca tua, e vientene con esso noi.
Esempio: E Bibb. 2, 250 t.: Attendete a me, e maravigliatevi, e ponete lo dito sopra la bocca vostra.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 646: Mi puosi il dito su dal mento al naso; questo è uno atto che l'uomo fa, quando vuole ch'altrui stia cheto ed attento, quasi ponendo stanga e chiusura alla bocca.
Definiz: § XXXVII. Stare a un dito di far checchessia, o Essere, a un dito di far checchessia, vale Stare sul punto di farlo, Stare lì lì per farlo, Essere vicinissimo a farlo; e si usa nei tempi passati. Più comunemente dicesi Essere a un pelo di fare checchessia o Stare a un pelo di fare checchessia. ‒
Esempio: Salv. Granch. 2, 5: Noi siamo Stati a un dito per dar nel bargello.
Definiz: § XXXVIII. Tenere sulle dita, parlandosi di partite di dare e avere, vale figuratam. Computare, Ragguagliare, facendo i conti a memoria, e aiutandosi con le dita, anzichè coi numeri; il che è proprio degl'idioti. ‒
Esempio: Fag. Comm. 5, 513: Tu non sai leggere nè scrivere; tu tieni ogni cosa sulle dita; poi non te ne ricordi, e chi ne va di sotto? il padrone.
Definiz: § XXXIX. Toccar il ciel col dito, dicesi proverbialmente per Ottenere alcuna cosa, o sopra i proprj meriti, o fuori del proprio credere; Reputarne il conseguimento a gran fortuna; ed altresì Sentire grandissimo contento di aver ottenuta alcuna cosa fuori della propria aspettazione. ‒
Esempio: Cont. Rim. ined. 51: E' fu già tempo, bench'io nol mostrasse, Che il ciel toccare mi parea col dito.
Esempio: Franc. Son. 13: Ben ti pare aver tocco il ciel col dito.
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 192: L'Arpalista toccava il ciel col dito, Poi ch'ei trovato avea con chi contendere.
Esempio: Gell. Sport. 2, 5: Si contenterà d'ogni cosa; anzi le parrà toccare il ciel col dito.
Esempio: Varch. Boez. 46: Quanti pensi tu che siano quegli a i quali parrebbe di toccare il cielo col dito, se una minima parte de' rimasugli ed avanzaticci della tua fortuna toccasse loro?
Esempio: Tasson. Secch. rap. 10, 4: E in questo nuovo amor s'interna e bea Tanto, che pargli il ciel toccar col dito.
Esempio: Red. Esp. Insett. 59: Donai questi piccioni avvelenati dallo scorpione ad un pover uomo, a cui parve di toccare il ciel col dito.
Definiz: § XL. Toccarla col dito, riferito a merce, si disse proverbialmente per Andare a rilento nel comprarla, Acquistarne piccolissima quantità. ‒
Esempio: Uzzan. Prat. Merc. 153: Puossene [comprando in carestia] fare bene, e puossene fare gran danno; e però quando la cosa è cara, toccala col dito, e quando è vile, puoi fare abandonatamente.
Definiz: § XLI. Tornarsi zoppo, o a piè zoppo, col dito nell'occhio; si disse proverbialm. per Tornar beffato e malcontento, o scornato e afflitto; e si applicò a chi non aveva conseguito il fine pel quale si era mosso. ‒
Esempio: Sacch. Nov. 1, 44: Costoro con la donna si tornarono a piè zoppo col dito nell'occhio.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 262: Lo tesoriere si tornò zoppo col dito nell'occhio, e giunse al Cardinale che aspettava con la borsa aperta.
Definiz: § XLII. Valere più alcuno in un dito, che altri in tutta la persona, o simile; dicesi familiarmente e figuratam. per Essere l'uno rispetto all'altro di grandissimo valore in qualche arte o professione, Essere di molto maggior dottrina, ingegno, e simili. ‒
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 21: Questo è il rispetto che dovrebbe aversi Per un uom, che più val esso in un dito Che tutto il vostro corpo riunito?
Definiz: § XLIII. Tra moglie e marito non mettere un dito; proverbio che significa: Che nessuno deve mescolarsi nelle differenze o dissensioni che possono accadere fra' coniugi, perchè l'intromissione altrui serve piuttosto a crescerle, o ad inasprirle, che a comporle.
Definiz: § XLIV. Se Arno corresse broda, non ti toccherebbe a intignere un dito; si disse proverbialmente a beffare gli sciocchi. ‒
Esempio: Varch. Ercol. 73: Quando alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole, e da non dovergli.... riuscire,... se gli dice in Firenze: tu armeggi,... e' non ti toccherebbe a intignere un dito, se tutto Arno corresse broda.